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Inaugura oggi a Palazzo Reale “Sicilia, il Grand Tour”. È il titolo della mostra di acquerelli di Fabrice Moireau, organizzata dalla Fondazione Federico II e dall'Assemblea regionale siciliana in collaborazione con la Fondazione Tommaso Dragotto, che si protrarrà fino all'8 gennaio 2018.
Circa 400 opere a colori del “pittore dei tetti di Parigi” tracciano un nuovo percorso goethiano. Illustri viaggiatori hanno offerto il proprio sguardo per raccontare la Sicilia al mondo intero.
Superarono mille difficoltà per scoprire paesaggi disegnati dalla natura e rileggere ciò che l’antichità e l’arte avevano consolidato in monumenti d’immenso valore.
Nelle loro parole la Sicilia fu il luogo della definitiva crescita conoscitiva ed emozionale. Nasceva il “Grand Tour” e Goethe ne era il massimo profeta. A distanza di quasi due secoli e mezzo da quel tempo, l’Isola rivive un nuovo “Grand Tour” affidato ai pennelli e alle matite di uno dei più grandi acquarellisti del mondo, Fabrice Moireau, e al racconto di viaggio di Lorenzo Matassa.
Così il vicepresidente dell'Ars e della Fondazione Federico II, Giuseppe Lupo: “L'Ars e la Fondazione Federico II – dichiara – hanno voluto suggellare cinque anni di buona cultura con una mostra dal sapore turistico.
Gli acquerelli di Moireau fanno sognare chi li osserva e rappresentano anche una guida artistica per i tanti turisti che da Palermo e da Palazzo Reale iniziano un tour alla scoperta dei luoghi più belli dell’Isola”. “Il progetto Sicilia, il Grand Tour” – afferma Tommaso Dragotto, presidente dell’omonima Fondazione – nasce due anni fa dall'amore per la Terra nella quale sono nato e nella quale ho il privilegio di abitare.
La mostra vuole porgere al visitatore l’idea di un viaggio, un Grand Tour appunto, dove la conoscenza della civiltà si fonde con l’emozione che solo l’arte più pura può regalare.
Abbiamo cercato di inseguire e realizzare un sogno: quello di creare un’opera che potesse porgersi come summa della straordinaria e ineguagliabile bellezza della Sicilia. Ebbene, di questa Sicilia la Fondazione Tommaso Dragotto ha voluto raccontare la complessità e l’eterno splendore.
Spero che la forza e la potenza di questa bellezza possano arrivare al visitatore con l’eleganza e la grazia dell’arte di Fabrice Moreau”.
“È una mostra di grande impatto – asserisce Francesco Forgione, direttore generale della Fondazione Federico II – che vuole offrire ai turisti un attraversamento della Sicilia ripercorrendo i luoghi di Goethe e corona il boom turistico dell’Isola, di cui la Fondazione Federico II e il Palazzo Reale sono stati protagonisti”.
Nei luoghi ritratti l’artista si è recato personalmente, accompagnato dall'inseparabile zaino che contiene gli attrezzi da lavoro: la tavolozza, i colori, i fogli bianchi, i pennelli, l’immancabile sgabello pieghevole. Riprese dalla mano sapiente del maestro Moireau diventano acquerelli le testimonianze archeologiche dell’Isola, le vedute di alcune riserve naturali, le isole minori, i numerosi castelli, gli scorci dei siti UNESCO. Un lungo itinerario nella Sicilia più intima, nei luoghi meno conosciuti, ma non per questo meno affascinanti e meritevoli di un viaggio. “Sicilia, il Grand Tour” è anche un libro di successo edito dalla Fondazione Tommaso Dragotto, arricchito dal racconto del magistrato scrittore Lorenzo Matassa.
Già nel titolo c’è il richiamo alle suggestioni di quel fenomeno che, tra il Settecento e la prima metà dell’Ottocento, portò in Sicilia viaggiatori stranieri e uomini di cultura accompagnati da artisti del paesaggio. Così accadde a Goethe che visitò l’Isola nel 1787. Il suo diario, illustrato da Christoph Heinrich Kniep, divenne leggenda. Nato a Blois, in Francia, nel 1962, Fabrice Moireau è laureato all’École nationale supérieure des arts appliqués et des métiers d’art di Parigi. I suoi libri, diari di viaggio all’acquerello, rappre¬sentano importanti testimonianze socio-culturali. Grande amante dell’architettura e dei giardini, Moireau, grazie alla tecnica dell’acquerello, riesce a riprodurre il sottile gioco di luci e restituire l’atmosfera di un monumento, di un paesaggio, di una strada.
Ha realizzato numerosi libri tra i quali: “Paris”, edito da Louis Vuitton, “Carnet d’une femme de chambre” e i cataloghi del “Festival international des jardins“ per il Domaine de Chau¬mont-sur-Loire. Fabrice Moireau ha pubblicato diversi titoli: “Paris”, “Tetti di Parigi”, “Giardini di Parigi”, “Loira”, “New York”, “Roma”, “Firenze”, “Venezia” e “Berlino”. Moireau vive a Firenze, ma è cittadino del mondo.